Guardiaregia: tra storia, briganti e natura incontaminata

Ai piedi del Matese, sovrastato dal Monte Mutria (qui il report della sua traversata), sorge Guardiaregia, ridente paesino ricco di storia e di una natura incontaminata tanto da far parte dell’Oasi WWF, la più grande dell’Italia peninsulare.

Continuate la lettura e visitate i social per restare sempre aggiornati:

Cenni storici

Nell’antichità si chiamava Guardia di Campochiaro, situato in una zona suggestiva, ultimamente trasformata per un invaso idrico artificiale presso Arcichiaro; rimangono, però, luoghi che sono un vero patrimonio naturalistico come la località “Colle dei tre fratelli” dove si possono ammirare tre faggi monumentali raggiungibili tramite il sentiero “Tre Frati“. Tali alberi sono così chiamati perché tre fratelli, probabilmente briganti, rubarono dei capi di bestiame ad un pastore che, dopo averli scoperti, li uccise impiccandoli ognuno ad un albero.

Notizie precise sul luogo si hanno solo verso il 1500; nei testi si parla di un avamposto protetto che, però, è andato distrutto con il terremoto del 1805. Con certezza si sa che, al tempo dei Longobardi, fece parte della Contea di Bojano; per volontà dei Conti del Molise stette sotto il dominio di Guglielmo di Sessano. A questi seguirono i Pandone prima ed i Di Capua poi. Oggi il paese è localizzato su un costone da cui si vede scorrere il torrente Quirino. Sulla parte alta vi è la chiesa di San Nicola, edificio più importante, a valle quella di Santa Maria a Nives. Tante, inoltre, sono le storie di brigantaggio legate alle zone del comune.

Cosa vedere

Nel territorio tra Guardiaregia e Campochiaro c’è un’oasi naturale di oltre duemila ettari, la più grande dell’Italia peninsulare, istituita nel 1997 e gestita dal WWF. A ridosso del paese sono le gole del torrente Quirino, lunghe circa tre chilometri che da 800 metri scendono a 600 fino alla chiesa di Santa Maria ad Nives. La frattura avutasi con il sollevamento del Matese è stata modellata nel corso del tempo dall’acqua che vi scorre formando, quando il torrente Quirino si unisce al torrente Vallone grande, la stupenda cascata di San Nicola, alta circa 100 metri. In piazza, poi, è da ammirare la Chiesa di San Nicola.

La flora e la fauna offrono meravigliosi esemplari come i lecci, sospesi lungo le rocce, i corbezzoli, la grande quantità di anfibi presenti nei torrenti, nibbi, picchi, merlo acquaiolo e tantissime varietà di farfalle ed orchidee. L’anfibio più famoso, nonché simbolo dell’Oasi, è la salamandrina dagli occhiali.

Tradizioni e gastronomia

Tutto questo è un tesoro di inestimabile valore che il Molise offre agli escursionisti che possono godere della natura ed, inoltre, gustare i piatti tipici del luogo come gli insaccati e il pollo cotto in un contenitore di argilla, fatta dai pignatari del luogo che lavorano la creta con grande maestria.

Una curiosità: a Guardiaregia, nel 1953, fu girato un film, “Il prezzo dell’onore” di cui vi parlai in un post dedicato sulla pagina Facebook.

 
Condividi su: