Petrella Tifernina

Arroccato su un costone, Petrella Tifernina, domina la val Biferno e regala panorami e luoghi da non perdere.

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Cenni storici

Sito su una piccola altura, gode di una vista panoramica che abbraccia la valle del Biferno e i monti del Matese. Probabilmente anticamente nel luogo ci furono insediamenti preistorici come si potrebbe dedurre dal ritrovamento di oggetti litici. Nel XII fu possesso di Ruggiero di Molise e si chiamava Patrella; con gli Angioini passò ai signori Raimondo e ai Berlingieri e poi agli Alemanni, ai Santangelo, ai Mormile e ai Pulce.

All’interno dei confini comunali si trova l’isola amministrativa “Castellino Nuovo“, del comune di Castellino del Biferno, costruita a seguito del terremoto di San Giuliano di Puglia dell’ottobre 2002.

Cosa vedere

I visitatori possono ammirare la bellissima chiesa di San Giorgio, patrono del paese, con uno stile fantastico-decorativo di un’arte romanica, quasi rinascimentale perché l’ansia religiosa medioevale si placa nella forma artistica armoniosa delle figurazioni presenti nelle lunette e nei capitelli. I maestri di allora, gli opifices, provenienti dalla Puglia, lavorarono nel Molise dando una peculiarità allo stile ellenistico-orientale, appunto nella lunetta, sul portale della chiesa, appare il nome di uno di essi, il magister Epidius. L’interno è diviso in tre navate, separate da colonne, collegate con archi a tutto sesto, è austero, grandioso. La cripta di San Giorgio si trova tra l’abside centrale e la sacrestia ed è di epoca bizantina.

Caratteristiche sono le vie del borgo, che ancora presentano la pavimentazione di un tempo, lungo le quali si trovano palazzi con portali pregevoli: importante il palazzo rinascimentale “Sette Medici” che ha una loggia ad arcate.

Tradizioni e gastronomia

I petrellesi allestiscono fiere e sagre; famosa è la rappresentazione sacra delle Tentazioni di Sant’Antonio. Altra ricorrenza è il 23 aprile, giorno di festa in onore del patrono San Giorgio. Amano, inoltre, la buona cucina, come si vede dagli appetitosi piatti tipici: i cappelli di prete, i frascatelli, le petacce, pasta fatta in casa e condita con ricotta e pancetta soffritta, la ricciata, preparata con grano, granturco e ceci lessati, u piccellato dolce, pasta impastata con uova, sugna, zucchero e lievito.

In onore di San Giuseppe viene allestito un pranzo di 13 portate varie, con i legumi cucinati in tanti modi e nelle tipiche marmitte di creta.

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