A pochi chilometri da Campobasso e sormontato da Ferrazzano, Mirabello Sannitico, così raccolto, permette di fare una passeggiata nel tempo con i suoi vicoli, un po’ silenziosi e un po’ animati dagli abitanti. Qui i giorni scorrono tranquilli, ma quando si avvicina il santo patrono, San Giorgio, il paese letteralmente si “accende”!

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Cenni storici

Il paese sorge su di un colle a circa 600 m s.l.m. alla destra del torrente Tappino. Sorto originariamente come avamposto a difesa del Monastero di Santa Maria di Monteverde, il nome deriverebbe dal latino “Mirum bellum”, come lo chiamavano i romani. “Sannitico” venne poi aggiunto successivamente per distinguerlo da altri comuni. Il nucleo antico dovrebbe essere longobardo, con Mirabello che fece parte prima della Contea di Bojano ed in seguito di quella del Molise.

Tra le famiglie che si succedettero al potere sono da citare Stefano di Balcair durante la dominazione angioina, i D’Alemagna, i Gambatesa, i del Balzo e i Frangipani che lo tennero fino all’abolizione della feudalità.

Cosa vedere

Passeggiando nel centro storico da vedere è sicuramente la chiesa di Santa Maria Assunta, antichissima, danneggiata dal terremoto del 1805 e successivamente ricostruita nel 1876. All’interno un magnifico altare in marmi policromi, un quadro raffigurante “La Vergine, San Nicola e San Pietro” ed una croce d’argento.

Altre chiese da vedere sono quelle di San Giorgio, situata su un’altura poco fuori dal paese e quella dell’Annunziata, fondata dai Frangipani e restaurata dopo il terremoto del 1805.

Lontano dal nucleo abitato, condivisa con il comune di Vinchiaturo, la Chiesa di Santa Maria di Monteverde (o di Guglieto). Qui sono da vedere i resti dell’antico insediamento di Ruffirium.

Tradizioni e gastronomia

La festa più sentita è quella in onore del patrono San Giorgio. La notte precedente la festa (22 aprile) e il 16 aprile vengono accese per le vie le cosiddette “laure“, falò che illuminano le strade e rendono il paese molto più visibile anche da lontano tanto da far sembrare vada a fuoco. Il giorno della festa, invece, si è soliti preparare zeppole e fiadoni.

Altri piatti tipici sono le lumache al sugo e taccozze e fagioli.

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