Isernia, scrigno di tesori dalla preistoria ai giorni nostri

Capoluogo di provincia, antica città romana, sito preistorico, primo ritrovamento in Europa di resti umani: ecco a voi una passeggiata tra storia, bellezze e tradizioni di Isernia.

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Cenni storici

Risaputo è l’esistenza di abitanti ad Isernia già in epoca preistorica. In località Pineta, infatti, sono stati ritrovati resti archeologici che attestano la presenza dell’uomo nella zona sin dall’età paleolitica. I Sanniti Pentri scelsero il territorio per fondare un avamposto da dove preparare campagne di conquista nella Campania. Nel 290 a.C. la zona fu assoggettata a Roma, di cui fu colonia nel 263 a.C., ed ebbe una storia importante perché prese parte alla ribellione degli Italici e fu capitale della Lega italica; in seguito fu conquistata e distrutta da Silla nell’84 a.C.

Successivamente fu invasa, dai Visigoti, dagli Eruli, dai Vandali, dai Goti, dai Saraceni e dai Normanni con i quali entrò a far parte della Contea di Molise. Con gli Angioini il territorio fu preso da Ubertino Landi e poi da Raimondo Berengario; a questi si successero al comando vari signori e tante furono le sue vicissitudini perché luogo di accesso verso altre regioni.

Cosa vedere

La storia della città si può cogliere nei vari monumenti cominciando dalle mura ciclopiche, grossi massi che servivano per proteggere il centro, o dalla Fontana Fraterna del XIII/XIV secolo con la sua meravigliosa loggia e la vasca con iscrizioni e bassorilievi, eretta con materiale proveniente dal mausoleo dei Ponzia; tale fontana è annoverata tra le fontane monumentali d’Italia. Altrettanto importante è l’antico acquedotto romano che è in funzione senza interruzione da oltre due millenni. Il cammino si può continuare visitando il monastero di Santa Maria delle Monache dei VI secolo d.C. di cui restano un pregevole colonnato e i capitelli romani, la cattedrale di San Pietro, che presenta una facciata neoclassica e nell’interno una splendida Madonna bizantina, l’antico santuario dei Santi Cosma e Damiano con pregevoli tele ed affreschi e un bel soffitto a cassettoni, la chiesa di San Francesco con il portale romanico a strombo del 1267.

Un appunto a parte merita il Museo Nazionale del Paleolitico in cui rivive la storia dell’Homo Aeserniensis che più di 700.000 anni fa viveva nel territorio isernino allora ricco di acqua, di selvaggina, di bisonti, di ippopotami, di piante e proprio per questo fu scelto come sede da quegli uomini primitivi che vivevano di caccia.

Tradizioni e gastronomia

Fiera delle cipolle (giugno): mostra mercato di prodotti agroalimentari e gastronomici con protagonista la cipolla, in tutte le sue varietà e applicazioni.

Incappucciati (venerdì santo): la processione del Venerdì Santo di Isernia ha come principale caratteristica quella della presenza degli Incappucciati, fedeli a capo coperto che trasportano le statue della Mater Dolorosa e del Cristo Morto, oltre che i busti degli Ecce Homo, le Croci Calvario e le Croci della Via Crucis. 

Piatti tipici della tradizione culinaria sono i “crejuoli”, i “ciufele”, le “taccozze” e il “panpentro”.

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