La settimana che porta alla Pasqua è ricca di riti e tradizioni in tutto il Molise; la processione degli Incappucciati di Isernia, che si svolge nel giorno del Venerdì Santo, però, è uno dei più suggestivi.

La processione del Cristo Morto muove, come da tradizione, dalla Chiesa di Santa Chiara nel tardo pomeriggio e trasforma il centro storico in una vera e propria capitale della Cristianità.

Un’atmosfera suggestiva e avvolta nel silenzio accompagna la processione, interrotta solo dai canti funebri recitati dai fedeli inframezzandoli con preghiere ed invocazioni sacre.

Ogni dettaglio è curato minuziosamente dalle diverse Confraternite (Santa Maria del Suffragio, Sant’Antonio, San Domenico, San Pietro Celestino), distinguibili per il colore delle mozzette, che partecipano alla processione svolgendo ognuna un ruolo ben preciso.

E’ però la Confraternita del Santissimo Sacramento ad organizzare tutta la sacra rappresentazione, alla quale partecipano anche il Clero e le autorità civili e militari.

Caratteristiche

La processione ha come principale caratteristica la presenza degli Incappucciati, fedeli a capo coperto che trasportano le statue della Mater Dolorosa e del Cristo Morto; oltre queste anche i busti degli Ecce Homo, le Croci Calvario e le Croci della Via Crucis.

Lo scopo del cappuccio è quello di tenere segreta l’identità di chi compie l’atto penitenziale (tutti con una corona di spine e molti a piedi nudi), conferendo maggior valore e drammaticità all’atto stesso. L’intera manifestazione, che inizia dal pomeriggio, termina solo a notte fonda.

Un rito che richiama persone dal Molise ma anche dalle regioni limitrofe e al quale, credenti e non, devono partecipare almeno una volta.

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