A pochi chilometri da Campobasso sorge, su un’altura a quasi 900 m s.l.m., Ferrazzano. Chiamato la “Sentinella del Molise” oppure “lo Spione“, da ogni punto del capoluogo è possibile vederlo, come se stesse sempre lì ad osservare.

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Cenni storici

Situato su un’altura, è definito “la sentinella del Molise” (lu’ spione). Questo termine sintetizza al meglio la sua antica funzione di punto difensivo di rilevante importanza strategica durante le guerre sannitiche. Alcuni storici lo identificano con l’antica Ferentinum, nominata da Livio, che narra fu espugnata nel 296 a.C.

Del suo passato remoto poco o nulla è visibile ad occhio nudo, ad eccezione di alcuni reperti antichi in mano a privati e a musei. Resti di mura megalitiche, invece, sono state individuate sul versante nord e lungo la zona detta del Torrione. Qui, infatti, si notano grossi blocchi calcarei inglobati in costruzioni antecedenti il XVII secolo. Fu feudo di numerosi signori come i Di Sangro, i Caldoro, i Molisio, i Carafa e gli Almiranti.

Cosa vedere

Il Castello Carafa, di origine medievale, sorge proprio al centro del paese. Ristrutturato nel 1400 e completato agli inizi del XVII secolo, rappresenta il tentativo degli architetti del ‘500 di convertire le austere fortezze medievali in palazzi signorili. Si presenta attualmente con una pianta che ricorda un parallelepipedo irregolare e le mura perimetrali. Degni di nota i due torrioni a forma circolare, differenti per dimensione. La parte posteriore appare fortemente rimaneggiata per la presenza di due strutture quadrate di rinforzo. Per potervi accedere bisogna percorrere un ponte stabile che, nel corso del tempo, ha sostituito quello levatoio.

Vicino il castello c’è un belvedere da cui si gode di un bellissimo panorama su Campobasso, valle del Fortore e fino ai monti del Matese. Sul lato opposto, invece, il teatro del Loto. Nel centro storico, l’Antiquarium, in cui sono conservati oggetti e sculture antiche. Da visitare la Chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel 1005, facente parte della Leggenda del Re Bove. Questa conserva il portale romanico formato da due colonne lisce con capitelli che sorreggono un arco sul quale sono raffigurati l’Agnello crocifero e i simboli degli Evangelisti. Poco fuori il paese la chiesetta di Sant’Onofrio.

Tradizioni e gastronomia

La festa patronale è quella di Sant’Antonio di Padova, nel mese di giugno, con rappresentazione dei suoi miracoli per le vie del paese.

Piatti tipici sono i torcinelli, la frittata de la mbrenna e la “mbaniccia” fatta con mais, bollito di maiale e minestra di campo.

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