San Martino in Pensilis sorge adagiato su una collina sulla riva destra del fiume Biferno, a poca distanza dal mare Adriatico, uno dei principali paesi del cosiddetto “Basso Molise”. Noto per la Carrese e per la pampanella, in realtà ha anche molto altro da raccontare.

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Cenni storici

Sin dall’antichità in zona si è registrata la presenza di insediamenti umani; è confermata, inoltre, anche la presenza della civiltà romana grazie al ritrovamento, in contrada Mattonelle, di ruderi di una villa risalente al II secolo a.C.

Il nome trae origine dalla presenza di un edificio sacro, dedicato appunto a San Martino, attorno al quale si sarebbe sviluppato il primo nucleo dell’agglomerato. Nel medioevo fece parte del ducato di Benevento ai tempi dei Longobardi. Sotto i Normanni, invece, appartenne alla contea di Loritello; in seguito passò ai Di Capua.

Cosa vedere

Molto bello il centro storico che annovera interessanti palazzi e chiese di gran pregio. La presenza dei Di Capua a San Martino ha lasciato, inoltre, una testimonianza di grande rilievo: il Palazzo baronale. Esso occupa una superficie di circa 1600 mq, situato nella parte più alta del paese, a pianta quadrata con un loggiato dal quale si può vedere il mare.

Da visitare sono anche la Chiesa barocca di San Pietro Apostolo, con una facciata settecentesca, interni ricchi di stucchi e dove, fino al 1728, era custodito il corpo di San Leo. Altre chiese da visitare sono quella di San Giuseppe, Santa Maria in Pensili, la Cappella Madonna delle Grazie ed il convento francescano Gesù e Maria. A sette chilometri dal centro urbano, in località Mattonelle, come già detto, è possibile visitare i resti di una villa rustica di epoca romana.

Tradizioni e gastronomia

In onore di San Martino, il 30 aprile, viene organizzata una manifestazione che si ripete dal XVIII secolo, la Carrese, una gara tra squadre che corrono su carri trainati da buoi; la squadra vincitrice avrà l’onore di portare la statua di San Leo durante la processione a lui dedicata il 2 giugno.

Altre feste sono quella in onore di San Biagio il 3 febbraio, con la transumanza dei cavalli dalla chiesa di San Biagio al paese, la festa in onore di San Giuseppe il 19 marzo, la festa di Sant’Antonio di Padova il 13 giugno e la Madonna delle Grazie il 2 luglio.

Durante le feste si può gustare la “pampanella”, carne di maiale condita con molto peperoncino e cotta al forno. Altri piatti tipici sono le “timpane sammartinese”, timballo che si mangia a Natale e i “bucatini con la mollica”, pasta farcita con mollica di pane soffritta con uva passa.

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