Bojano, alla scoperta della principale città matesina

La catena del Matese regala tanta natura, ma anche paesi e storie di tutto rispetto: è il caso di Bojano, l’antica capitale sannita e principale città matesina.

Bojano è un grande centro, con strade lineari, una piazza spaziosa, molti negozi e tante chiese e monumenti da vedere. Il paesaggio dei dintorni è bellissimo per la vegetazione, i luoghi caratteristici, specialmente dove nasce il Biferno che poi snoda nella pianura sottostante cominciando il suo cammino verso il mare.

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Cenni storici

Le radici di Bojano affondano nel tempo. Il nome Bovianum compare in molti scritti storici, sia greci che latini. Fu capitale dei Sanniti-Pentri agevolata dalla posizione ideale: in una pianura dove scorre il Biferno, circondata dalla catena del Matese. Rileggendo la storia dei Sanniti si ricostruisce anche la storia di Bojano. Le guerre sannitiche, avvenute nel IV sec. a.C., hanno coinvolto direttamente la città.

Le potenze di Roma e Bojano entrarono in conflitto per contendersi la guida dei popoli. Dalle guerre uscirono vittoriosi i Romani. In seguito la città divenne municipium durante la Res pubblica romana, ebbe un periodo di decadenza durante l’Impero normanno ma con i Longobardi si riprese e divenne capoluogo della contea; con i Normanni e gli Svevi fu sede dei conti di Molise.

Cosa vedere

Di notevole interesse è la Cattedrale, San Bartolomeo, costruita dal Conte Ugo di Molise, con una facciata moderna su cui spiccano un rosone decorato con elementi vegetali e un portale gotico. Il campanile è un corpo unico con la chiesa; sulla fiancata destra ci sono due pannelli su cui sono raffigurati un cinghiale che si batte per i suoi piccoli e un leone che lotta con un serpente.

Interessante è anche la chiesa di Sant’Erasmo per il suo portale, per la struttura interna a tre navate, un affresco del XVI secolo, l’Epifania e tre bifore caratteristiche.

E’ da visitare anche il Museo Civico situato nel palazzo Colagrossi in cui sono conservati pezzi di grande importanza che abbracciano un lungo periodo, dal VIII secolo al Medioevo e tanti fossili.

In località Civita, su un colle sovrastante la città, sono presenti i ruderi del castello Pandone, medioevale, edificato dai Longobardi e poi ingrandito sotto le altre dominazioni, noto nei libri di storia perché fu teatro di scontri bellici di cui restano solo alcuni tratti delle mura. Il luogo richiama visitatori perché naturalmente bello e dove ogni anno si svolge una tradizionale festa.

Continuando a salire lungo la dorsale del Matese si trova l’eremo di Sant’Egidio, luogo tranquillo ed incontaminato. L’edificio consiste in una chiesa annessa a quella che oggi viene definito rifugio, ma in realtà altro non è che l’antico piccolo cenobio costruito con funzioni di eremo e di ricovero per viandanti.
Si ritiene che l’origine risalga al IX secolo ad opera dei Cistercensi o Templari. I restauri fatti nel 1995 hanno portato alla luce l’abside che confermerebbe la datazione dell’edificio ad un periodo compreso fra i secoli IX e X.

La tradizione popolare bojanese vuole che S. Egidio sia vissuto qualche tempo sul luogo alimentandosi del latte di una cerva e la statua di S. Egidio conservata all’interno così presenta il santo eremita. Il complesso dell’eremo oltre la chiesa e la sacrestia, comprende anche un rifugio.

Tradizioni e gastronomia

Ver Sacrum: E’ la festa della “Primavera sacra” dei Sanniti. E’ una rappresentazione scenica itinerante in costumi d’epoca, iniziativa che vuole portare all’attenzione di tutti la necessità di conoscere le proprie origini. La rievocazione si rifà al rito che consisteva nella consacrazione di gruppi di giovani inviati, al seguito di di buoi sacri, a fondare nuove civiltà.

Agnosto Bojanese: L’Agosto Bojanese richiama nel centro visitatori da tutte le località del Molise. Mostre di vario genere, manifestazioni di piazza, spettacoli e gare sportive costituiscono gli argomenti più convincenti per dimostrare la qualità dell’insieme. Il tutto è chiuso con la festa del patrono San Bartolomeo, il 25 agosto.

Per quanto concerne la gastronomia, invece, la cucina bojanese è nota specialmente per la “fruffola” fatta con la bietola, i fagioli, le patate e pane duro, le trote al cartoccio, i latticini e il torrone preparato artigianalmente.

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