Sant’Elena Sannita, paese nel cuore del Molise e del Sannio, cela tra i suoi vicoli secoli di storia e di profumi. Tra i vicoli del paese infatti numerosi sono gli elementi che cattureranno la vostra attenzione. Il tutto mentre godrete di magnifici panorami.

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Cenni storici

Le origini del paese sono certamente di epoca medievale. Le prime notizie, infatti, risalgono a dopo l’anno mille in quanto viene citato in documenti del XIII secolo con il nome di Cameni. In epoca più moderna è stato chiamato Castello delli Camilli evolutosi poi in Li Cameli e, infine, in Sant’Elena Sannita in onore della principessa Elena di Montenegro, moglie del futuro sovrano Vittorio Emanuele.

L’ultimo passaggio avvenne con decreto autorizzativo di Re Umberto I del 7 novembre 1896 con il quale si accoglieva l’istanza espressa dal consiglio comunale su proposta del consigliere anziano dr Ettore Verdile, “di mutarsi a questo comune il nome, da secoli mantenuto, di Cameli in quello di Sant’Elena Sannita”.

Il perché del primo nome del paese, Cameli, Giambattista Masciotta così si esprimeva:

«Alcuni volevano attribuire tal nome all’eccessiva dabbenaggine dei primevi abitatori: motteggiati e presi a beffe dai vicini, indicati per “cameli” — cioè cammelli o uomini sciocchi — ma crediamo si tratta di una stupida malignità, poiché in vero in Sant’Elena il cervello degli uomini è affinato non meno di quanto i suoi arrotini girovaghi sanno affinare gli arnesi da taglio».

Cosa vedere

Passeggiando tra le vie del paese si torna indietro nel tempo fino all’epoca medievale. Da visitare sono la Chiesa di San Michele Arcangelo, ad una sola navata con affreschi del De Tollis e una statua del XVI secolo. Oltre ad essa vi sono la chiesa di Santa Maria delle Grazie, quella dell’Addolorata con la Deposizione del De Lisio, e le chiese, vecchia e nuova, dei SS. Cosma e Damiano poco fuori paese. Di grande interesse anche il palazzo baronale, antica fortezza, residenza degli Orsini.

Da vedere anche la fontana dell’Ortapiana che costituiva, in passato, il principale punto di incontro della comunità. Le ragazze vi si recavano, con la tina sulla testa, per attingere l’acqua e avvenivano i primi incontri.

Altra particolarità del paese sono i profumi…e i profumieri. In pochi infatti sanno che in paese vi è il Museo del Profumo, ma per questo vi rimando all’articolo dedicato: Museo del Profumo di Sant’Elena Sannita.

Tradizioni e gastronomia

Varie sono le feste e le sagre che si organizzano in paese, spesso legate alla gastronomia. Tra i principali piatti: petacce e fagioli povere, agnello al gratin di Cameli, casciaova povero, baccalà, sia con patate che con le cipolle sotto la coppa, coratella e cipolle, polenta e formaggio fritto, polenta povera, pancotto di Cameli, casciatelli e i biscotti di Pasqua.

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