Ci sono eventi che, più di altri, dimostrano l’attaccamento di un paese ad un Santo. È questo il caso della Festa del Grano in onore di Sant’AnnaJelsi. Io me ne sono innamorato dal primo secondo ormai tanti anni fa e non posso trattenermi dal parlarne a tutti.

Una tradizione antica, sentita, che rende a pieno la devozione verso una santa e la sua protezione dalla catastrofe che è stata tutt’intorno ma non a Jelsi, o comunque in minima parte.

Con questo articolo cerco di rendere al meglio le sensazioni che si provano durante il mese circa che passa dalla mietitura del grano alla festa vera e propria. Iniziamo però con…

La storia

Per comprendere appieno la festa del grano bisogna tornare indietro fino al 1805, anno del terremoto di Bojano che distrusse gran parte dei paesi molisani. Non fu così, però, per Jelsi che venne miracolosamente risparmiata, registrando solo pochi danni.

Questo miracolo fu ricondotto a Sant’Anna. La scossa principale, infatti, fu registrata il 26 luglio, giorno dedicato alla Santa. La popolazione, in segno di ringraziamento, decise di dedicare una festa a Sant’Anna e lo fece scegliendo il grano in quanto ha il colore e, all’epoca, anche il valore dell’oro. Era dunque considerata dalla popolazione, in gran parte impegnata nell’agricoltura, la più importante di reddito.

Da allora, ogni anno, il 26 luglio la “Festa del Grano” si ripete in segno di ringraziamento e devozione iniziando da…

La mietitura

Già dalle settimane che precedono la festa si inizia con i preparativi. La prima cosa da fare, ovviamente, è la racconta del grano. Questa avviene circa un mese prima in un campo scelto tra i più belli del circondario ed è una festa a sua volta che si conclude con la colazione del contadino (uova, pane, salsiccia e peperoni, tutto rigorosamente fritto).

Da questo momento inizia ufficialmente la Festa del Grano. Una volta che si ha il grano non resta che avviare…

I preparativi per le strade

Nei giorni precedenti la festa il consiglio è quello di passeggiare per le vie del paese. Lungo le strade, infatti, troverete le signore intente ad intrecciare le spighe per creare chilometri di trecce da usare come festoni appese a lampioni e balconi.

…e nei garage

Non solo per le strade, però. Chiedete indicazione su garage o capannone. Lì troverete chi porta avanti materialmente la realizzazione dei carri. Un lavoro certosino, sistematico ed organizzato che coinvolte grandi e bambini trattando ed incollando uno ad uno, chicchi e spighe. Il tutto per la migliore riuscita de…

La Festa del Grano

Il 26 luglio, poi, dalla mattina è un’escalation di emozioni e anche di divertimento. Alle 9 la benedizione di carri e traglie che vengono portate in paese per essere ammirate prima della partenza. A metà mattinata la sfilata che andrà avanti fino ad ora di pranzo circa. In serata, poi, il classico concerto di chiusura della manifestazione.

Una festa grande insomma, sia a livello di tempistiche che di persone coinvolte con un paese intero all’opera. Le foto non aiutano a comprendere la grandezza di tale manifestazione, il consiglio è solo quello di segnare il 26 luglio sul calendario e andare a Jelsi!

MUFEG – Museo del Grano

Qualora il 26 luglio non potete essere presenti il consiglio è quello di non perdere l’occasione di visitare il MUFEG – Museo del grano in qualunque altro giorno.

Un museo unico nel suo genere contenente parte dei carri realizzati negli anni precedenti e dove vengono portati avanti anche laboratori per i più piccoli. Il tutto per tramandare questa tradizione e non far andare persa una delle manifestazioni più grandi del Molise.

Insomma, un evento da non perdere in ogni suo minimo particolare. Ah, ultima cosa, mi raccomando stomaci forti. Baccalà fritto, peperoni e birra la faranno da padrone!

Condividi su: