San Giovanni in Galdo: viaggio nella storia e nelle tradizioni a ritmo di musica jazz

Tra le dolci colline a due passi dal capoluogo di regione, si nasconde San Giovanni in Galdo; piccolo centro ma con tantissima storia e delle chicche tutte da vedere.

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Cenni storici

La tradizione del posto vuole che nel luogo dove oggi sorge il paese vi fosse un monastero che apparteneva all’Ordine dei Templari, nella cui chiesa si venerava San Giovanni Battista. Sul “Glossarium ad scriptores”, si legge che “Gualdus” equivale a “Nemus” o “Selva” e corrisponde al germanico “Wald”. Si potrebbe quindi dedurre che, dall’ubicazione dell’antico edificio sacro situato nel bosco nei pressi dell’attuale Comune, dedicato al figlio di Zaccaria ed Elisabetta e appartenente ai Cavalieri del Tempio di Salomone, trae origine la denominazione del paese. Le conoscenze relative alla nascita del borgo, però, risalgono a molto tempo prima dell’arrivo dei Templari nella località; esse sono, infatti, datate poco dopo l’anno 104 a.C e numerose sono le testimonianze dei sanniti prima e dei romani dopo.

Le notizie attinenti le successioni feudali partono dalla fine della dominazione longobarda, in concomitanza con la concessione della proprietà di San Giovanni in Galdo all’abbazia di Santa Sofia di Benevento; il paese conservò quindi il titolo di feudo ecclesiastico fino al 1785. Da quella data e fino al 1806 divenne “Terra del Regno dei Borboni“, indi, territorio del Regno d’Italia.

Cosa vedere

Il Comune è concentrato in un unico centro abitato e si distende sulla collina sottostante. La struttura urbanistica del vecchio centro storico è medioevale. Il borgo San Germano, centro storico del paese, “il Morrutto“, costruito su un contrafforte del dirupo Fonte Valloni, presenta vecchie abitazioni, addossate le une alle altre, sviluppatesi intorno all’antica chiesa di San Giovanni Battista di cui sono rimaste alcune parti delle mura perimetrali, incorporate nella nuova struttura del municipio.

Tra i principali elementi del patrimonio archeologico e architettonico del Comune, figura il piccolo Santuario Sannitico, situato a Colle Rimontano, a nord-est del paese. La sua forma, semplificata nella struttura e ridotta nelle dimensioni, riproduce il più grande e prestigioso tempio di Pietrabbondante.

I numerosi terremoti succedutisi, soprattutto quello del 1456, hanno portato a profonde alterazioni degli antichi assetti. Dell’antica fortificazione è possibile rintracciare pezzi di mura, grotte ipogee, e tracce di antiche porte, in particolare la Porta Centrale, la Porta Occasum e la Porta Alba. All’interno del borgo sono ancora evidenti l’antico palazzo abbaziale (Palazzo Ruffo)

Tra le altre bellezze è da vedere la chiesa di San Germano che conserva all’interno un pregevole pulpito trecentesco e due acquasantiere in origine poste nella chiesa di San Giovanni Battista. Oltre questo vi è una tela di scuola napoletana del 1593 e una statua settecentesca raffigurante San Nicola.

Nei pressi dell’ingresso del borgo, inoltre, vi è un’antica croce viaria in pietra. Nel 2021, inoltre, è stata aperta la mostra permanente dell’artista scultore Luigi Venturini.

Tradizioni e gastronomia

Molte manifestazioni, religiose e secolari, vengono organizzate durante l’anno: il 4 aprile si svolge la Via Crucis, cui partecipa la popolazione con costumi d’epoca. Il 29 agosto si celebra il martirio del Santo Patrono, San Giovanni Battista; in tale occasione viene organizzata la sagra della “frecassea”, composto di interiora d’agnello, uova e formaggio. Da pochi anni, inoltre, il famoso festival “Jazz in Campo” si è esteso anche al Comune di San Giovanni in Galdo divenendo “Jazz in Campo, Jazz in Galdo” che ha luogo nel mese di luglio portando in regione alcuni tra i più famosi jazzisti del panorama italiano e non solo. Il celebre gruppo folkloristico locale, gli “Zig-Zaghini“, ha il merito di aver fatto conoscere i canti e i balli tipici del luogo non solo in ambito regionale ma anche nazionale ed estero.

Tra i piatti tipici, oltre alla già citata frecassea, ci sono anche cavatelli e tracchiolelle, pan unto, caponata, pasta con le polpette, la trippa e la pizza di granone.

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