A pochi minuti da Isernia, immerso nel verde, si trova Carpinone, paese dominato dal castello Caldora e caratterizzato dai campanili e dalla natura incontaminata.

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Cenni storici

Nato nel X secolo, Carpinone prende il nome dal torrente Carpino, affluente del Volturno. Molti furono i feudatari che si successero al potere: tra questi i d’Evoli, i Caldora, i Cicinello, i Grimaldi e i De Riso, ultimi signori del luogo.

La zona fu gravemente danneggiata dai terremoti del 1456 e del 1805 come visibile facendo un giro nel castello che si trova sulla collina e che affaccia sul torrente Carpino già menzionato. Il posto era ben fortificato e per questo fu usato dai conti di Molise, Guelfi, nemici di Federico II, che lo fece distruggere. Gli Angioini e gli Aragonesi ne fecero una fortificazione quadrata con torrioni circolari, ultima modifica sostanziale giunta fino ai giorni nostri.

Cosa vedere

Il maniero domina il paese: esso fu sede del capitano di ventura Giacomo Caldora che parteggiava per gli Angioini contro gli Aragonesi. Quando il Caldora fu sconfitto nel 1442 gli Aragonesi presero il sopravvento. Oggi è di proprietà privata.

Da vedere in paese vi sono la Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, ubicata vicino al castello, caratterizzata da struttura rinascimentale, a tre navate, in cui sono conservate le spoglie del patrono del paese, San Rocco di Montpellier e in cui si può ammirare un altare marmoreo con sculture del ‘600. Nei dintorni i luoghi sono perfetti per escursioni e trekking, con altopiani suggestivi come quello della Montagnola, il lago naturale “di Carpinone”, il monte “Tutti i Santi” dove sono presenti grotte in antichità abitate dagli uomini primitivi, poi dai cristiani e, in seguito, dai briganti. In ultimo le tre cascate presenti nel comune e perfettamente segnalate già dal centro abitato e facilmente raggiungibili.

Tradizioni e gastronomia

A Carnevale si prepara una sfilata di carri allegorici; per la festa del Patrono organizzano rappresentazioni popolari e a carattere religioso ed amano le danze folkloristiche come quella “de ri maccature” che si danza in occasione delle nozze. Sono anche buongustai, basti pensare alla buona polenta con i fagioli e alla cicerchiata, fatta con la pasta frolla e il miele.

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