Il territorio tra Salcito, Trivento e Pietracupa è costellato di grandi ammassi rocciosi affioranti dal terreno. Ma tantissimi paesi molisani sono caratterizzati rocce sulle quali, spesso, si è sviluppato l’abitato. Chiamate “morge“, la più famosa è senza ombra di dubbio la morgia di Pietravalle, meglio nota come morgia dei Briganti, in territorio di Salcito. Le altre, a breve distanza, sono le morge di “Pietra Martino“, di “Pietra Fenda” e di “Pietra Lumanna“.

Cenni storici

L’analisi dell’insediamento consente di fissare l’origine dell’abitato nei primi secoli del basso medioevo, epoca alla quale risalgono anche le prime attestazioni scritte. Il toponimo è infatti documentato dalla seconda metà del XII secolo nella forma Petramvaldam.

Importanti avvenimenti susseguitisi nel corso del XV secolo determinarono le sorti del feudo di Pietravalle e del suo insediamento. Qui doveva sorgere la chiesa rurale “sub vocabulo S. Laurentii petrevallis” che nel 1677 risultava già diruta.

Nei periodi successivi le fonti riportano il feudo di Pietravalle come disabitato. Un Relevio del 1780 registra però la presenza di «tre guardiani» che sorvegliavano i campi. È possibile ipotizzare che essi, anche se saltuariamente, abbiano occupato le cavità delle morge.

Difficile è l’accertamento delle cause che ne hanno determinato l’abbandono che, a differenza di altri abitati vicini, non si è trasformato in un vero e proprio villaggio. La risposta potrebbe essere la migrazione degli occupanti verso Salcito, in relazione alla presenza del tratturo Celano-Foggia che attraversava il paese.

Caratteristiche

Lo sperone roccioso, alto circa 55 m, presenta 18 cavità artificiali distribuite su 4 livelli. Ad ovest, una superficie verticale, appositamente tagliata nel banco roccioso, mostra fori per alloggiare travi di una tettoia. Le caratteristiche delle cavità come ripari, stalle, intercettazione e raccolta acqua e punti di avvistamento ne fanno un sito di grande interesse.

Nonostante sia difficile ricavare dati certi in merito all’epoca, è possibile accertare la funzione primaria e le eventuali trasformazioni. Su alcune pareti si riconoscono tracce lasciate da arnesi a percussione, frutto di una lavorazione di maggior dettaglio rispetto alla prima sbozzatura.

Il progetto di recupero

La Morgia dei Briganti, dopo l’abbandono, è stata recuperata grazie all’opera delle Famiglia Ciccarella. Il progetto fu inserito nell’ambito del bando PSR Regione Molise 2007/2013, “Tutela e riqualificazione del Patrimonio rurale”.

Gli interventi sono stati finalizzati a garantire la conservazione e il miglioramento della qualità paesaggistica del luogo, minimizzando l’inserimento di elementi architettonici. Scopo dell’intervento era quello di operare una riconnessione con elementi propri della civiltà contadina e del paesaggio agrario di Salcito. Al contempo si voleva recuperare la visibilità di uno dei luoghi più rappresentativi del territorio e ancora non sufficientemente valorizzato.

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