Montefalcone nel Sannio: dalla valle del Trigno al mar Adriatico

Numerosi sono i paesi della valle del Trigno; tra questi svetta Montefalcone nel Sannio, un suggestivo comune dell’entroterra che si estende sul fianco del monte “La Rocchetta”. Il paese situato sul monte, con i caratteristici vicoli che si arrampicano in ripide scalette verso la verde e salubre pineta, conserva molto del suo fascino antico con le case e i portali in pietra.

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Cenni storici

Montefalcone avrebbe avuto origine da “Maronea”, località individuata sul monte “La Rocchetta”, santuario-fortezza, recinta da mura, abitata dai sanniti. “Maronea” venne descritta come teatro di scontri e soste dell’esercito di Annibale in marcia verso Canne (216 a.C.). Ancora oggi sul monte “La Rocchetta” sono visibili resti di mura ciclopiche-pelasgiche. Mancano notizie certe sulla storia di Montefalcone fino al periodo angioino quando diventò feudo della famiglia Cantelmo, alla quale seguirono altre nobili famiglie. Da questo momento seguirà le sorti del Regno di Napoli fino all’unificazione del regno d’Italia. L’etimologia del toponimo non è ancora chiarita; si sa soltanto che nel 1869 il comune fu autorizzato con regio decreto ad aggiungere “del Sannio” al nome precedente per differenziarlo da altri toponimi simili.

Cosa vedere

La chiesa di San Silvestro Papa, di cui non si sa con precisione l’anno della costruzione, andata distrutta da un incendio nel 1702, fu ricostruita nel 1732. In stile neo barocco, conserva al suo interno numerose statue di buona fattura alcune di probabile creazione di Paolo Saverio di Zinno. E’ conservata una reliquia di San Giovanni Battista. Di rilevante pregio artistico è l’organo con cassa in oro zecchino, probabilmente del seicento, ritenuto uno dei più antichi del Molise. Sotto la chiesa la cripta di Santa Caterina.

Sulla torre campanaria sono collocate cinque campane. Di queste solo una, la più grande, detta “la grossa“, fu salvata dalle razzie fasciste. La seconda campana, detta mezzana o “La Francese“, venne fusa nel 1967 dalla Pontificia Fonderia Marinelli utilizzando il bronzo di una campana, consegnata dopo la fine della guerra, proveniente dalla Francia da cui, appunto, il nome. La terza campana, invece, è detta “la cinenna” (piccolina) o “concettina”.

Riguardo le scalinate sul retro, vige la leggenda che racconta di come il parroco di allora richiese diciotto scalini, perché otto più uno fa nove, tre volte la trinità, ma in realtà, il committente, per dispetto, ne realizzò 19.

Ancora da vedere la chiesa della Madonna delle Grazie o del Latte del 1621, facente parte del Convento dei Cappuccini. Si racconta che qui venissero le donne sterili a chiedere la grazia alla Madonna. A destra della chiesa fu costruito il Convento abitato da frati Cappuccini.

Sul versante occidentale del Monte Rocchetta vi sono i resti di fortificazioni sannite. Alcuni studiosi hanno identificato il sito con l’antica Maronea.

Da vedere, ancora, vi sono il palazzo Ducale, la fontana di Piazza del Popolo, dove l’acqua fuoriesce da due faccione che la tradizione vuole rappresentino il conte e la contessa, Piazzetta del Sole, Bosco Selva, Lago Grande, tratturo Ateleta-Biferno, Pinacoteca Maronea e via Margherita, chiamata cosi in onore della regina Margherita, ma che in realtà viene chiamata “la Siberia” perché in qualsiasi stagione dell’anno è freddissimo.

Tradizioni e gastronomia

Molte solo le feste e tradizioni popolari di Montefalcone del Sannio tra cui la festa di San Gabriele dell’Addolorata il 27 febbraio, San Michele Arcangelo l’8 maggio, San Nicola di Bari il 9 maggio, festa della Reliquia di Sant’Antonio di Padova il 12 giugno, Sant’Antonio di Padova, patrono cittadino il 13 giugno.

Molto sentita è la tradizione de “Le Farchie” il 24 dicembre quando si aspetta la nascita di Gesù in piazza insieme all’intera comunità riunita intorno ad enormi torcioni ardenti, le “Farchie” appunto.

Lu Bufù” il 31 dicembre, per le maitunate mentre il 5 gennaio, vigilia della “Pasquetta”, con le stesse modalità e strumenti del 31 dicembre, si porta per le case il canto de “La Pasquetta”.

Il 16 gennaio, vigilia della festa di “Sant’Antonio Abate“, si gira per le case, portando il canto tradizionale, che narra le gesta del santo; stessa cosa si fa il 19 gennaio, alla vigilia della festa di “San Sebastiano“.

Non mancano, inoltre, le manifestazioni locali con la sfilata di carri e maschere la penultima domenica di Carnevale, il Festival internazionale del folklore il 9 agosto, organizzata dal “Gruppo Folkloristico Toma…Toma“, infine, nel mese di luglio, non può mancare la Sagra della capra: si suona, si canta in allegria ed è possibile mangiare ottimi piatti: “Cavatelli e carne di capra”, formaggi e ricotta, derivati dal latte di una razza molto pregiata e presente quasi esclusivamente in questi posti, appunto denominata scientificamente, “la capra di Montefalcone Nel Sannio” .

Per quanto riguarda la gastronomia, da citare sono i “Calciune” (dolce di Natale) e “La pizzaonta”, dolce tipico del carnevale.

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