Nel cuore dell’estate molisana, pochi giorni dopo il ferragosto, si svolge una delle manifestazioni più attese. Il 18 agosto infatti, a Bagnoli del Trigno, la “Perla del Molise“, va in scena Frammenti d’Antico.

Organizzato ogni anno dalla “Compagnia di Cultura Popolare La Perla del Molise la manifestazione, nata nel 1994, è uno degli eventi di riferimento. Cresciuto tanto negli ultimi anni, richiama numerosi turisti anche da fuori regione tanto da far registrare circa 30000 presenze.

Il canovaccio di Frammenti d’Antico

È la festa di ringraziamento a Santa Caterina. La manifestazione ha inizio con lo sfarzoso corteo dei nobili, guidati dal Duca, con magnifici abiti d’epoca. Questi muovono dal castello verso la piazza principale dove li attendono “i capifuoco”, ossia i capifamiglia di un tempo, che procedono all’electio sindaci con l’antico sistema della fava e del fagiolo.

In tale sistema il fagiolo rappresenta il voto affermativo, mentre la fava indica quello negativo e pare derivi da questa tradizione il detto “andare a fagiolo.

Conclusa questa procedura il corteo riprende la sua sfilata verso la parte bassa del paese dove, al calar della sera, si celebrano i riti in onore di Santa Caterina. Con questa celebrazione il Duca intende ringraziare la Santa per essere scampato al pericolo dei briganti. Sul calar della sera ha inizio la festa ricca di piatti tipici, balli, musiche e canti e fuochi in piena e coinvolgente allegria.

La serata non finisce qui, anzi, Frammenti d’Antico entra nel vivo. La leggenda vuole che sin da tempi antichi, in una notte del mese di agosto, dal castello si librassero delle fate per cui, chi l’avesse avvistate ed espresso un desiderio, lo avrebbe di sicuro realizzato. È giunta l’ora, dal castello esce la Fata Trignina. Tutti, con la testa all’insù, esprimono un desiderio e due innamorati lanciano la speranza del coronamento del loro sogno d’amore.

Conclusione col botto

È mezzanotte, lo sposo porta la serenata alla sua “zita”: il matrimonio è ormai cosa fatta. Lei si affaccia al balcone e scende in strada per abbracciare il suo amato. Arriva però il Duca, adirato per l’offesa arrecatagli dal suo popolo per non aver pagato il riscatto, deciso a vendicarsi iniziando a riaffermare lo ius primae noctis. È l’ennesima angheria, il popolo si ribella. Il Duca viene ucciso e il castello dato alle fiamme.

L’incendio al castello, rievocato da spettacolari fuochi pirotecnici, chiude la manifestazione lasciando i nostri sposini felici e contenti, e lo spettatore, ancora immerso in un’atmosfera irreale di altri tempi, ad occhi aperti.

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