Raggiungere Bagnoli del Trigno significa guidare tra le curve della campagna molisana fino a scorgere delle rocce fuoriuscire dal terreno. È così che Bagnoli si presenta, come una perla tra il fiume Trigno e il torrente Vella.

Il paese, che si divide in due zone, “Terra di sotto” e “Terra di sopra“, è chiamato dialettalmente “La Preta” ed è uno tra i più pittoreschi comuni del Molise, tale da meritarsi l’appellativo, appunto, di “Perla del Molise“.

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Cenni storici

Sulle origini del paese si sa poco. Si ricorre a tre differenti leggende: la prima vuole che il borgo sia stato edificato da un nobile cavaliere romano il quale era solito bagnarsi “là dove le acque del Trinum sono più ricche di minerali”. Una seconda vuole che le prime abitazioni sorgessero intorno ad un complesso termale, da cui appunto il nome “Balneoli”. La terza fa risalire l’origine al periodo delle invasioni barbariche, quando due tribù, per motivi di sicurezza, si rifugiarono sotto la “preta”, creando il primo agglomerato di case che poi diverrà il rione di Santa Caterina.

Numerose le famiglie che si sono susseguite nella gestione del feudo; la più famosa, però, era quella dei Sanfelice, con il castello che porta ancora il loro nome.

Cosa vedere

A dominare l’abitato il già citato castello Sanfelice che quasi pare fuoriuscire dallo sperone roccioso su cui è edificato; di origine longobarda è restaurato e offre storia e panorami sul territorio circostante.

Nel borgo, poi, vi sono due chiese, una dedicata a Santa Maria Assunta e l’altra, col suo campanile distaccato, incastonata nella roccia, dedicata a San Silvestro, del XIII-XIV secolo, con un portale romano-gotico, finemente decorato e un edificio medievale, denominato “casa romana” che presenta all’esterno una bifora e interessanti rilievi scultorei. Altra chiesa da vedere nel centro storico è quella dedicata a Santa Caterina d’Alessandria.

In un antico edificio del centro storico, in ultimo, è da ammirare il presepe più grande del Molise. Aperto sempre nel periodo natalizio si può visitare, su richiesta, tutto l’anno essendo permanente. All’interno, oltre al presepe, anche un museo che raccoglie tanto della cultura bagnolese: oggetti, ricette, parole, modi di dire, proverbi e molto altro.

Poco fuori paese, nella parte nord, si trova la chiesa di San Michele Arcangelo.

Tradizioni e gastronomia

Tra le tradizioni vi era il carnevale dei Mesi che anticamente veniva svolto da contadini vestiti con foggia tale da identificare i vari mesi dell’anno, girando per le strade del paese cantando la canzone dei mesi. Uno dei protagonisti era Francische r’ giuller, che assurgeva a ruolo di re Carnevale. Il tutto si concludeva con la sostituzione di Francisch con un fantoccio di paglia che, portato su di una scala, veniva buttato giù per una rupe o dato alle fiamme. Infine la compagnia si ritirava in una cantina per bere vino e mangiare le salsicce e li buttatill, frittelle tipiche del carnevale.

Nel mese di agosto, come tradizione, si celebra l’elezione dei due Sindaci, una per ciascuna delle due terre. Il duca e i notabili escono dal castello in corteo, sfilano per le strade del paese per dirigersi in piazza; qui i “capifuoco“, capifamiglia di allora, procedono con il sistema della fava e del fagiolo, all’electio sindaci. È l’inizio dell’evento “Frammenti d’Antico” che tra musiche, rievocazioni e cibi della tradizione si conclude con un magnifico incendio del castello.

La cucina del luogo vanta tre bontà culinarie: la “pizza manca lievite” (pizza non lievitata, farcita con pezzetti di carne e pancetta soffritta nell’olio), “sagne e fasciuole” e “petacce e fasciuole” fatte con pasta e condite con un brodetto.

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