Agnone, il centro più grande dell’alto Molise, riesce da solo ad accomunare fuoco, rame, Venezia, campane e chiese. Se vi state chiedendo come sia possibile (ma anche se non ve lo chiedete) dovete per forza visitarlo!

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Cenni storici

Agnone sorge su una collina su cui alcune persone, scampate alla strage da parte di legioni romane dell’Aquilonia Sannitica, lo edificarono. Dalla sua storia appare chiaro che fu tenuto da vari signori perché importante per la sua posizione di collegamento con il vicino Abruzzo.

Nel XI secolo il condottiero Landolfo Borrello, a servizio del Doge di Venezia, tornò ad Agnone con varie famiglie veneziane che vi iniziarono la lavorazione dell’oro, del rame e del ferro. Da quel momento il centro fu noto per l’arte orafa, le tine di rame, le caldaie, i mastelli in ferro battuto e, successivamente, per le campane che la Pontificia Fonderia Marinelli da lunghissimo tempo realizza per le chiese di tutto il mondo.

Da qualche anno è entrato a far parte della rete dei Borghi Arancioni ideata dal Touring Club Italiano.

Cosa vedere

Il paese si inerpica su per una prua rocciosa, con vicoli e vicoletti intervallati da una chiesa che conserva qualche tesoro. L’antichissima chiesa di San Marco, nella zona più alta del centro, è una perla di questa piccola città d’arte ed è intorno ad essa, si suppone ai tempi del Longobardi, che si formò il centro abitato. Edificata nel 1144 sulle strutture di un edificio precedente è austera e silenziosa con i suoi altari barocchi e le statue in legno del XV e XVI secolo. Pregiato è l’ostensorio in argento dorato.

Presso un complesso conventuale è la chiesa di San Francesco, costruita nel 1343 e rifatta nel 1732. È arricchita dai dipinti della scuola del Beato Angelico e di Paolo Gamba (molisano di Ripabottoni). Del trecento è la chiesa di San Emidio fuori dalla cinta muraria, che conserva un elegante portale gotico sormontato da un rosone.

Settecentesca è la chiesa di Sant’Antonio con il bel campanile a tre ordini e il portale gotico abbellito da un finestrone di fine barocco. Nell’interno sono da vedere altari e dipinti del settecento. Tante altre piccole chiese ed eleganti palazzi arricchiscono Agnone. Tra questi, quello dei Nuonno (detto “palazzo dei fantasmi“), dei d’Apollonio e dei Fioriti. Belle sono anche le antichi botteghe veneziane, testimonianza di un’arte che ha reso famoso il paese.

Sono da visitare anche il Museo Emidiano per i vari reperti e le sculture in esso conservati e la biblioteca Emidiana, ricca di migliaia di volumi antichi, pergamene e incunaboli. In ultimo, per quanto concerne la natura, poco fuori paese ci sono le cascate del Verrino.

Pontificia Fonderia Marinelli

Capitolo a parte merita la fonderia Marinelli, nota in tutto il mondo per le sue campane, produzione ininterrottamente in corso dal medioevo che ne fanno la più antica fonderia italiana e la terza impresa familiare più antica al mondo. Le sue origini risalgono all’anno 1000 ed è ricordata per la fabbricazione di campane per edifici di notevole importanza quali la Cattedrale della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei e dell’abbazia di Montecassino.

Le prime campane ufficiali fuse dalla fonderia Marinelli risalgono al 1339, per opera del direttore Nicodemo Marinelli, detto “Campanarus”. Nel 1924 il Papa Pio X conferì alla famiglia Marinelli l’onore di avvalersi dello Stemma Pontificio perché potessero rappresentarlo nel volto delle campane.

Nel 1944 gli occupanti tedeschi giunsero ad Agnone e la fonderia fu chiusa ed usata come quartier generale per le missioni di battaglia. Le campane che in quel periodo erano in fase di fusione, inoltre, furono distrutte e rifuse per creare cannoni da combattimento.

Tradizioni e gastronomia

Numerose sono le attività e le manifestazioni di carattere culturale nel corso dell’anno. Dal Reading di poesia contemporanea a maggio, alle sfilate di carnevale con maschere e carri allegorici. L’evento più importante, però, si svolge il secondo sabato e il 24 dicembre. È la tradizionale “Ndocciata”, torce realizzate dalle borgate del paese che vengono portate per il corso con le fiamme vive che formano un fiume di fuoco. Gli zampognari accompagnano le feste natalizie con il dolce e caldo suono delle zampogne. Sono allestiti numerosi presepi artistici negli androni delle case e si svolge la rappresentazione della “Natività”, suggestiva e molto sentita.

Zona di montagna, quindi antica via di transito dei pastori, è ben nota per i caciocavalli, le scamorze, le ricotte e le trecce. Piatto tipico è l’agnello cotto alla brace.

Rinomati sono anche i tartufi e i funghi che vengono anche conservati sott’olio e servono per preparare salse semplici ma gustosissime che si usano per condire le tacconelle, i magliatelli e i nodi di trippa.

Tra i dolci bisogna menzionare le ostie ripiene, di cui trovate la ricetta nell’articolo dedicato –> ostie ripiene di Agnone

Famoso è il confetto riccio di Agnone, confetto più grande del normale con superficie rugosa, tenero e friabile.

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