Ci sono argomenti difficili da raccontare e, tra questi, la guerra è sicuramente uno dei più ostici; far capire cosa si viveva, e come si viveva, tanto i soldati quanto i civili è il compito che si è dato il Winterline, museo riguardante la seconda guerra mondiale a Venafro.

Parto dal nome, Winterline, che rimanda all’inverno; vediamo il perché. Il territorio di Venafro fu teatro di tragici scontri durante l’ultimo periodo del secondo conflitto mondiale; in queste zone, infatti, passava la linea difensiva tedesca “Bernard – Rehinard”, avamposto della più nota “Linea Gustav“. Gli alleati riuscirono a superare tale linea durante l’inverno del ’43 e da qui il nome “Winterline”.

Prima di addentrarmi nel racconto è giusto ricordare anche un tragico evento accaduto il 15 marzo 1944; per un tragico errore Venafro fu bombardata da numerosi aerei americani in quanto scambiata per Cassino. L’odierna parte nord della città (all’epoca centro) fu distrutta e persero la vita settantatre civili di cui trentotto venafrani e oltre duecento soldati.

Il museo

Collocato nello storico palazzo De Utris proprio nel centro di Venafro il museo, nato nel 2008, raccoglie, in una mostra permanente, una incredibile quantità di reperti diversi (che vanno da uniformi, attrezzature fino a documenti personali appartenuti a soldati) originali e recuperati dai soci in oltre trent’anni di ricerche sui campi di battaglia

Oggetti di ogni genere, creazione di scene di guerra, sia quella sul campo che della vita delle persone che la subivano. E poi ci sono i racconti, che nessuna foto può far rivivere come chi li ha vissuti in prima persona o studiati attentamente.

Un lavoro certosino di ricerca sul campo, pulizia, riconoscimento (da non sottovalutare soprattutto per alcuni oggetti o parti di essi) e catalogazione. Fino alle scene ricreate che fanno vivere appieno, per quanto possibile, l’atmosfera della guerra.

Una parte speciale, poi, per l’orso Wojtek, soldato dell’esercito polacco che proprio in Molise mosse alcuni dei suoi tanti passi durante la guerra. Una sorta di beniamino dell’esercito polacco e di tutti coloro che si avvicinano a tali argomenti.

La visita, poi, di un paio d’ore, rimanda ad innumerevoli storie coinvolgenti che Luciano Bucci, insieme agli altri componenti dell’associazione, racconta con maestria e dovizia di particolari.

L’associazione

Quando la passione è forte sfocia per forza in qualcosa di grande; ed è quanto accaduto all’Associazione Winterline, nata dall’idea dei fondatori Renato Dolcigno e Luciano Bucci che, fin dall’adolescenza, hanno condiviso una passione davvero originale.

Nata nel 2007, all’associazione si sono poi aggiunte altre figure, tra tutte Donato Pasquale, altro storico componente; ma molti altri appassionati si stanno avvicinando a questo mondo, anche grazie all’azione svolta dalla Winterline.

Non solo museo però; ci sono eventi, collaborazioni con veterani di guerra, partecipazione a programmi tv e rievocazioni. Insomma, c’è tanto materiale e tanto altro che bolle in pentola. Parola di uno che è andato a conoscerli e visitare il museo…

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