San Polo Matese: montagne, presepe e zampogne
Alle pendici del Matese sorgono tanti gioiellini di paesi; tra questi San Polo Matese. Noto soprattutto per il presepe vivente e per le zampogne, ha anche tantissimo altro da raccontare, ad iniziare dalla storia.
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Cenni storici
San Polo Matese, paesino su un colle, di origine medioevale, sorse intorno ad un castello longobardo quando il territorio faceva parte del gastaldato di Bojano.
Caratteristica della zona sono i ritrovamenti fossili, segno del mare una volta presente in queste località. Questo è testimoniato dalle numerose rudiste che è facile rinvenire in zona. Tra quelle presenti (calcari di rudiste) le principali sono: ittioli, rettili, anfibi, crostacei, bivalvi, gasteropodi e brachiopodi.
Cosa vedere
Da visitare è, oltre al centro storico con le sue viuzze, la parrocchia di San Pietro in Vincoli, medioevale, del 1241, al cui interno vi sono un bel battistero del 1552, un’acquasantiera del 1616 e una statua lignea del Di Zinno, raffigurante la Madonna col Bambino, realizzata nel 1755. Da non dimenticare di vedere anche la chiesa di San Nicola.
In casa Rogati si può ammirare un presepe realizzato del 1961 dallo spagnolo Juan Marì Oliva con pastori di Antonio Mazzeo. Nello stesso stabile si trova il museo di paleontologia dove poter ammirare alcuni ritrovamenti.
Come avrete capito, infine, la zona si presta moltissimo ad escursioni, con sentieri magnifici da percorrere nella natura incontaminata.
Tradizioni e gastronomia
Pochi sono gli abitanti, ma tengono ancora vive le tradizioni del paese. Su tutte la rappresentazione di un presepe vivente che si effettua nel centro storico, degna cornice della celebrazione religiosa e mistica. Del periodo natalizio è anche un’altra tradizione, quella degli zampognari. San Polo Matese, infatti, è uno dei paesi più noti per la produzione assieme a Scapoli e Castelnuovo al Volturno, frazione di Rocchetta a Volturno, .
Col clima freddo tipico della montagna i piatti sono robusti. Tra questi la “zuppa di fagioli” condita col pomodoro, le “taccozze con fagioli” e gli arrosti di agnello e capretto allo spiedo.