San Giuliano del Sannio, paese dell’area matesina, sorge su una soleggiata collina a pochi chilometri dal confine campano. Luogo ricco di storia, abitato già dall’epoca sannita e poi romana, è inconfondibile per il doppio campanile. Une delle curiosità? Il giorno dell’evento più sentito tappatevi le orecchie!

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Cenni storici

Partiamo dal nome, soprattutto dalla prima parte, “San Giuliano“; questo si riferisce, come immaginabile, alla venerazione del santo, anche se non è il patrono del paese. Fino al 1863 era chiamato San Giuliano di Sepino. In seguito fu cambiato in “del Sannio” per riferirlo alla sua collocazione storico-geografica.

Nel territorio sono stati rinvenuti alcuni reperti archeologici, il che fa presupporre che nella zona vi fu un insediamento preromano. Sorgeva certamente la villa di un certo Accio Juliano, preconsole romano. A seguire divenne un castrum longobardo e, dall’XI secolo si susseguirono i normanni, gli angioini e gli aragonesi.

Cosa vedere

Elemento di spicco e principale caratteristica è la chiesa di San Nicola, riconoscibile perché presenta non uno ma ben due campanili, un unicum in Molise. Le origini dovrebbero risalire al XII secolo ma fu distrutta dal terremoto del 1456 e nuovamente danneggiata da quello del 1805. Altro da vedere, ancora, sono il Palazzo Marchesale, del XVII secolo, costruito sull’antico castello e la Cappella di Sant’Antonio.

Poco fuori l’abitato i resti di una villa romana, cosiddetta “dei Neratii“. Nonostante il non eccellente stato di conservazione, si percepisce di trovarsi davanti ai resti di un ampio complesso, che in origine, per la sua monumentalità, doveva spiccare nel contesto insediativo. Le tecniche edilizie fanno pensare ad una committenza di rango elevato, ipoteticamente assegnabile all’influente famiglia dei Neratii, che poteva vantare membri ben inseriti nella vita politica dell’Urbe.

Tradizioni e gastronomia

A San Giuliano del Sannio si tiene ogni anno, 8 e 9 maggio, un evento molto particolare. Mi riferisco alla parata “I fucilieri di San Nicola“, un’autentica unicità. Si ha traccia della presenza dei primi Fucilieri già dall’inizio del 1800. Unico è il modo di venerare il Santo Patrono grazie proprio alla presenza dei Fucilieri. Ogni anno, in occasione della ricorrenza religiosa, i Sangiulianesi e i devoti dei paesi limitrofi scendevano in paese armati di archibugi ad avancarica ed esplodevano colpi caricati a salve in segno di giubilo. Il patrono viene poi festeggiato nuovamente anche il 10 agosto.

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