Con le casette le une sulle altre, Pesche sembra voler restare aggrappato con tutte le forze al fianco di Monte San Marco. Il caratteristico paese infatti è arroccato al costone della montagna, Per tale motivo Re Vittorio Emanuele ribattezzò il paese la “Libreria d’Italia” proprio in quanto le sue case, le une sulle altre, gli ricordavano una libreria.

Ad oggi è definito anche il paese-presepe per la sua caratteristica forma. Comunque vogliate chiamarlo, però, resta un gioiellino tutto da visitare.

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Cenni storici

L’origine di Pesche risale alla fine del V secolo, quando si chiamava Sant’Angelo di Isernia. In seguito alle invasioni barbariche gli abitanti di Bagno d’Isernia si spostarono in una zona denominata Le Peschie o Pescla o Pesclatura: zona delle pietre, da cui l’attuale nome. Pesche fu feudo della badia di Montecassino che lo diede a Guglielmo del Pesco come suffeudo. In seguito si successero al potere numerose famiglie nobiliari fino ai Grimaldi.

Cosa vedere

Il paese si presenta come una libreria o un presepe. Le case, infatti, sono costruite con un dislivello una sull’altra aggrappate ad un costone roccioso. Partendo dal basso è da visitare anche la Chiesa della Madonna del Rosario del 1593, con un altare maggiore di pregevole fattura e con due semplici navate. Caratteristica anche la Chiesa di Santa Maria dei Bagni in cui si può ammirare un dipinto del 1500 che raffigura una Madonna del Bagno.

Continuando a salire si raggiunge una piazzetta con affaccio panoramico. Sul parapetto uno degli elementi più caratteristici di Pesche. Qui infatti si trovano cinque croci stazionarie. Ognuna con forma e particolari diversi, la datazione non è certa ma dovrebbero risalire al 1700. Arrivati in cima, poi, si possono ammirare i resti del castello di epoca normanna, diverso nella struttura dagli altri della regione. Da qui un panorama sconfinato che spazia dal Matese alle Mainarde dominando la sottostante Isernia.

In quanto costruito sul fianco di un monte, il territorio limitrofo è ricco di natura. A tal punto che nel 1982 fu istituita la Riserva Naturale Orientata di Pesche la cui estensione oggi è di circa la metà del territorio comunale. Luogo perfetto per camminate e sport all’aria aperta, è il modo migliore per concludere una giornata in paese.

Tradizioni e gastronomia

Tra le attività più tradizionali vi sono quelle artigianali che, pur non essendo diffuse come nel passato, non sono del tutto scomparse, distinguendosi per la lavorazione del legno, ad intaglio, a mosaico, o per la realizzazione di mobili e di altri oggetti.

Tra le prelibatezze “pizza calla e m’nestra“, pizza di farina di granturco cotta al forno, spezzettata e unita alle verdure. Riguardo la verdura, essendo un piatto povero, viene usata quella di stagione. Immancabili poi “sagne e fagioli” con il sugo realizzato con cotiche, orecchie e piedi di maiale. Come dolce, tipica è la “pigna“, ovvero un pan di Spagna con doppia crema, una classica e una al cioccolato, rivestita con il “naspr“, una glassa fatta di uovo bianco sbattuto con lo zucchero. Tradizione era che tale dolce, a Pasqua, venisse portato dallo sposo alla sposa che doveva tagliarne un pezzo e ridarlo indietro alla famiglia dello sposo.

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