Matrice: una delle più belle chiese del Molise e molto altro

Nascosto tra le colline del medio Molise sorge Matrice, paese tanto antico quanto poco menzionato. Il meglio del comune si trova poco fuori l’abitato, ma anche storia e paese meritano di essere conosciuti.

Continuate la lettura e visitate i social per restare sempre aggiornati:

Cenni storici

L’origine affonda le radici nell’antica popolazione dei Sanniti che, attaccati dai Romani, nel 305 a.C. furono sconfitti; i santuari italici furono riconvertiti e, così anche il tempio di Colle Melaino, dove oggi sorge Santa Maria della Strada. Il borgo romano, non sviluppato come le città vicine (Fagifulae a Montagano, Bojano), era semplicemente un abitato rurale. Tale area oggi è detta Vicenne, come dimostrano resti di case italiche lungo la strada che porta alla chiesa di Santa Maria.

Poco distante sorgeva un altro villaggio, sviluppatosi con la conquista longobarda, ossia Casale. In quanto al nome “Matrice”, secondo lo storico Gianbattista Masciotta, in origine doveva essere “Mater” o “Matrix“, cioè nel senso di “Città Matrice” o “Città capoluogo“.

Nel primo Medioevo il feudo fu dei Luparia, poi dei Da Ponte che governarono per conto degli Aragonesi.  Successivamente (dopo il controllo dei conti di Termoli nel 1495), passò a diverse famiglie, per tornare nel 1705 a Termoli, sotto la giurisdizione della vicina Montagano, in alternanza con Gambatesa, roccaforte dei De Capua. La famiglia Pacca fu l’ultima feudataria.

Cosa vedere

Pensando a Matrice non si può non pensare alla chiesa, posta su una collina fuori paese, di Santa Maria della Strada. Ritenuta tra le più antiche e meglio conservate della regione è un gioiello di arte romanica dalle linee semplici e rigorose. Edificata secondo lo spirito monastico dell’Ora et Labora, in campagna e su un’altura, venne consacrata nel 1148.

Sopra il timpano è posto il rosone, la cui circonferenza contiene dodici piccoli cerchi ai cui lati sono posti due tronchi e teste di buoi che rimandano alla leggenda del Re Bove.

L’interno, restaurato eliminando le aggiunte barocche, mostra l’originario splendore romanico. Diviso in tre navate, presso l’altare accoglie una statua lignea molto antica della Madonna col Bambino che con una mano regge il globo terrestre. Altre opere sono un crocifisso ligneo, l’acquasantiera quattrocentesca e un sarcofago del XIV secolo, tomba del beato Berardo d’Aquino.

In paese ancora da visitare la chiesa parrocchiale di San Silvestro Papa, la chiesa di Sant’Antonio, e palazzo Ciaccia (probabilmente eretto sui resti del castello medievale).

Tradizioni e gastronomia

Madonna della strada: Una delle tradizioni più antiche è quella di portare la Madonna della Strada in processione a Matrice per tre settimane. Si inizia l’ultima domenica d’aprile e la processione finale avviene la terza domenica del mese di maggio, con ritorno nel Santuario di Santa Maria della Strada. In questa occasione si festeggia anche il Patrono, Sant’Urbano.

Ferragosto matriciano: Il “Ferragosto Matriciano” festeggia la Madonna dell’Assunta a S. Maria della Strada il 14 agosto a sera e il 15 agosto mattina dove si svolge, da più di 50 anni, la Sagra del prosciutto locale abbinato al Pane di Matrice.

Sagra dei cavatelli: Il primo sabato di settembre si celebra la Festa di San Pio anche con l’organizzazione della Sagra dei Cavatelli con costatine di maiale.

Carnevale dei matriciani: Da 15 anni si svolge anche il “Carnevale dei Matriciani” con carri allegorici costruiti con materiale di recupero e con il coinvolgimento di ragazzi e bambini. I carri vengono fatti sfilare anche nella vicina Campobasso e anche a Montagano e Petrella Tifernina con enorme successo. I temi sono sul Fantasy e cartoni animati più famosi; solo uno dei carri tocca un argomento d’attualità o del sociale. Le date ricadono nell’ultimo sabato di Carnevale ed il Martedì grasso.

Condividi su: