Tra un castello ricchissimo di affreschi e un capodanno che dura un giorno intero tra musica e sfottò delle maitunate, Gambatesa si presta ad ogni tipo di turismo. In ogni periodo dell’anno.

Continuate la lettura e visitate i social per restare sempre aggiornati:

Cenni storici

Ai Pietravalle, che si insediarono nel feudo nel 1284, è attribuita la costruzione del castello. Le prime notizie certe dell’abitato risalgono al XIII secolo. Il nome stesso viene attribuito a Riccardo da Gambatesa, probabilmente appartenente alla famiglia dei Molisio. Qui ebbe i natali Nicola di Monforte che diventerà signore di Campobasso.

In seguito il feudo passò a Luigi Galluccio, nel 1484 ai di Capua e fino a giungere alla famiglia Ceva (Leva) Grimaldi che ne fu l’ultima feudataria.

Cosa vedere

Gambatesa è posta su una collina tufacea, ricca di olivi, che si estende verso la vallata sottostante. Il centro storico, addossato al castello, costruito in prevalenza in pietra, conserva le caratteristiche architettoniche del passato.

Tra i principali elementi del patrimonio storico e architettonico del comune figura il castello medievale, a tre piani. Più che una fortezza appare come un palazzo gentilizio che compare, maestoso, appena ci si immette sulla piazza. Di pianta quadrangolare, l’edificio conserva affreschi rinascimentali di notevole valore, eseguiti da Donato di Copertino.

Interessante è anche la chiesa di San Bartolomeo, restaurata dal 1887 al 1891, divisa in tre navate, con archi a tutto sesto. Da vedere anche la chiesa di San Nicola, situata nel centro del paese. Sulla piazza vi è una croce viaria, in pietra. Ancora, da visitare, il Santuario di Santa Maria della Vittoria, a un chilometro dall’abitato, restaurato nel 1707.

Tradizioni e gastronomia

Le manifestazioni che si svolgono a Gambatesa nel corso dell’anno sono molte. La festa del Santo Patrono si celebra il 24 agosto ma è molto sentita anche la rappresentazione della Sacra Famiglia il 19 marzo e la processione con benedizione degli animali in occasione della Festa di Sant’Antonio del 13 giugno. L’ultima domenica di luglio si celebra la festa della Madonna delle Traglie, legata alla festa del 15 agosto dedicata alla Madonna dell’Assunta, per auspicare un buon raccolto. La tradizione a cui si è maggiormente affezionati, però, è quella del 31 dicembre. Nella notte di capodanno infatti rivivono le “Maitunate“, filastrocche e sfottò sui paesani, che gruppi di persone cantano andando di casa in casa.

Riguardo la gastronomia, piatto tipico sono i cavatielle al sugo, pasta cavata a mano e condita con sugo di carne di maiale.

Condividi su: