Civitanova del Sannio: a passeggio nel cuore del Molise tra storia e natura incontaminata

Nel cuore del Molise si trovano variegati paesini immersi nella storia e nella natura; tra questi Civitanova del Sannio, caratteristico comune di alta collina con delle chicche davvero da non perdere. Dalla preistoria, ai sanniti, dal medioevo alla guerra, dalla storia alla natura; fidatevi, non manca nulla!

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Cenni storici

Il nome trae origine dal fatto che in epoca precedente alla sua fondazione esisteva un feudo chiamato “Civitavecchia” o “Civitavetula” (ora Duronia). Per indicare la più recente fondazione rispetto a Civitavecchia, il paese fu chiamato “Civitanova“; in seguito si rese indispensabile l’aggiunta “del Sannio” per distinguerlo da Civitanova Marche.

In località “le Caselle“, si trovano numerosi resti di insediamenti e mura del periodo sannitico che ci raccontano di insediamenti durante quel periodo storico ma, ancor prima, durante il quaternario, un’altra zona era abitata; si tratta dell’attuale area del lago di San Lorenzo.

La più antica testimonianza in possesso riguardo il paese risale all’anno 1002 allorché il conte Berardo d’Isernia e sua moglie Gemma vollero edificare in zona un monastero dedicato a S. Benedetto. Attorno al 1280 il feudo era in possesso di Pietro Rodoico. In seguito alle diverse discendenze attorno al 1330 il paese era frazionato in due parti e solo nel 1360 il suo territorio fu di nuovo unificato da Giovanna d’Evoli con l’assenso della regina Giovanna. Feudatari furono i d’Evoli, i Di Sangro e i D’Alessandro, duchi di Pescolanciano.

Cosa vedere

Partiamo dalla natura che ci regala il Lago di San Lorenzo, cosiddetto “effimero”; tale lago, infatti, si riempie in inverno, lo si può ammirare in tutto il suo splendore in primavera, per poi scomparire con l’arrivo dell’estate. Salendo di quota, invece, troviamo la Montagnola Molisana, i boschi di faggio (condivisi con la vicina Frosolone), il percorso del Trigno e le aree archeologiche “La Civita” e “Colle Le Case” che rimandano all’epoca dei sanniti.

In paese è da visitare la chiesa parrocchiale di San Silvestro Papa, con un bel soffitto a cassettoni e con dipinti e statue lignee (anche del Di Zinno). Da vedere anche il castello-palazzo. Bellissima è la croce astile in pietra del 1441, nella piazza, gotica, che presenta l’intreccio di un nastro a due bande, chiamata Croce a for’ la porta.

Un’altra Croce, alta circa 10 metri, è sita in località “Le Serre”; domina il paese e ne annuncia la vista. Eretta nel 1935 e benedetta il 25 ottobre dello stesso anno fu abbattuta in seguito agli attacchi bellici dei tedeschi nel 1943 ma ricostruita nuovamente e benedetta nel settembre del 1951.

Da menzionare, ancora, le pitture rupestri site in località Morricone del Pesco, ulteriore testimonianza della presenza di abitanti già nel periodo preistorico. Ultimo ma non ultimo il monastero benedettino De Iumento Albo, uno dei più antichi presenti.

Nel comune, infine, si trovano calchi di Antonio Cardarelli, medico e senatore, originario di Civitanova, cui sono intitolati gli ospedali di Napoli e Campobasso. A lui è legata una curiosità: con un Regio Decreto si garantiva la gratuità dell’acqua al popolo civitanovese, come ringraziamento per i cittadini che donarono i terreni interessati dal passaggio della condotta idrica. Decreto valido tutt’ora, in paese, infatti, non si paga l’acqua.

Tradizioni e gastronomia

In agosto a Civitanova del Sannio, si organizzano sagre come quella della salsiccia e dei cavatelli che richiamano tanti buongustai; altre manifestazioni che si svolgono sono quella dell’emigrante e quella in onore di San Felice.

Piatti tipici sono costituiti dai primi con funghi e tartufi, arrosti di agnello e di capretto, formaggi e dai latticini che vi si possono gustare. Ci sono poi cicoria arracanata, baccalà arracanat’ e pastiera di riso con, nel Municipio, l’attestato di riconoscimento dall’Accademia della Cucina italiana.

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