Capracotta, a confine con l’Abruzzo, è il comune più alto del centro-sud con i suoi 1421 m s.l.m. nonché uno dei più nevosi (da qui l’appellativo “Regina delle nevi“). Il punto più alto è la vetta di Monte Campo a 1730 metri.

Riguardo la neve è da ricordare che Capracotta é presente nel libro del Guinness World Record per la più cospicua nevicata nell’arco di 24 ore registrata nel marzo del 2015. Ma è famoso anche per l’arte sartoriale artigianale, con oltre mille sarti che nel solo ‘900 sono partiti da Capracotta. Tra questi Ciro Giuliano e Sebastiano Di Rienzo, entrambi per anni alla presidenza dell’Accademia Nazionale dei Sartori. Oggi questa antica tradizione è portata avanti da Mario Iannetta Sartoria.

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Cenni storici

Il nome Capracotta risale al Medioevo, dalla tradizione dei Longobardi di sacrificare una testa di capra prima di insediarsi in un luogo appena conquistato. L’origine dell’attuale paese, infatti, nonostante alcuni ritrovamenti preistorici, del periodo sannitico e romano in varie aree periferiche, sembrerebbe risalire ai primi anni della conquisa del Mezzogiorno da parte dei Longobardi di Benevento contro i Bizantini nel VII secolo d.C.

Cosa vedere

Per gli amanti dell’arte è da visitare la chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta che sorge nella parte alta del paese. L’interno, a tre navate, presenta un altare con la balaustra e un fonte battesimale con una notevole copertura lignea; oltre ciò un gruppo scultoreo, la Visitazione, davvero interessante. Sempre in paese, all’ingresso, si trova la chiesa della Madonna di Loreto. Fuori paese, ai piedi di Monte Campo, proprio dove parte il sentiero per raggiungere la vetta, sorge la chiesa di Santa Lucia.

A Monte Cavallerizzo ci sono tracce di mura sannitiche mentre a Fonte Romito, nel 1848, fu rinvenuta una Tavola Osca, ora conservata nel British Museum di Londra.

Meravigliose sono le località di Prato Gentile, della Guardata e del Giardino della Flora Appenninica oltre ai monti Capraro e Campo.

I pascoli sono rigogliosi, d’estate è il verde che domina mentre d’inverno è il bianco della neve; piste da sci si snodano dai luoghi più alti verso la valle ed offrono a numerosi atleti e appassionati di sci di fondo la possibilità di praticare questo sport.

Tradizioni e gastronomia

Detto già dell’arte sartoriale artigianale, bella e suggestiva è la festa della Madonna di Loreto che ricorre il 7, 8 e 9 settembre e che richiama i paesani lontani per la processione che si snoda lungo le vie del paese. Nel periodo natalizio si svolgono le Maitunate: cantatori girano per le case augurando buon anno e ricevendo in cambio doni vari. Importantissima è la Pezzata, sagra della carne di pecora, cotta alla brace o in umido, che si svolge la prima domenica di agosto sulla verde distesa di Prato Gentile.

Per ciò che concerne la festa patronale, invece, la Chiesa ricorda San Sebastiano il 20 gennaio. La comunità capracottese però in passato non disponeva dei mezzi per fronteggiare le insidie invernali e non poteva quindi ben tributare i dovuti onori al Santo Patrono in quella data. La festa fu allora “rimandata” prima al 13 luglio e poi alla seconda domenica di luglio.

Riguardo la gastronomia, detto già della Pezzata, in inverno un piatto tipico è la polenta alla pecorara o cotta con le cotiche e i fagioli.

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