Acqua del Molise: i luoghi da riscoprire
Oggi vi manderemo alla scoperta di alcune luoghi “umidi” del Molise.
Come ben sanno le regioni confinanti il Molise è ricco di acqua che è anche di buona qualità.
OASI WWF LE MORTINE
L’oasi è situato nel territorio tra Venafro sul corso del fiume Volturno. Qui il fiume Volturno scorre in uno degli ambienti naturali più importanti del suo intero bacino idrografico esteso per circa 150 ettari: la zona umida le Mortine. E’ una zona costituita da un habitat fluviale naturale reso più particolare dalla compresenza di un habitat lacustre seminaturale formatosi negli anni ’50 in seguito alla realizzazione dello sbarramento del fiume Volturno e della conseguente creazione dell’invaso artificiale. L’area di proprietà dell’ ENEL che gestisce l’impianto idroelettrico vicino, è estesa su una superficie di 33 ettari ed è il nucleo principale e più importante dell’Oasi.
Tutta questa zona è stata gestita inizialmente dal Corpo Forestale dello Stato che ha attivato un processo di valorizzazione e tutela di tutta l’area lungo il fiume Volturno; nel 2000, è stata costituita l’Oasi grazie ad un accordo tra i comuni interessati, il WWF e l’ ENEL. La zona ha assunto una particolare importanza naturalistica, poiché il suo nucleo boschivo si può considerare complessivamente intatto da almeno 45 anni ed è perciò estremamente diversificato. Troviamo pioppi, salici, ontani, l’ olmo, la quercia, il nocciolo. Qui, inoltre, si è conservata la tipica vegetazione ripariale scomparsa in molti habitat.
L’Oasi presenta, infatti, diversi tipi di habitat: acquitrinosi, palustri, ripariali ognuno con il suo tipo di vegetazione tra cui il bosco igrofilo, bosco idrofilo, vegetazione di greto ed arbusteti ripariali.
E’ possibile imbattersi anche in numerose orchidee.
Poco prima dello sbarramento delle Enel, il fiume si allarga e le sue acque lente permettono lo sviluppo della tipica vegetazione e di aree umide acquitrinose come quella rappresentata dal canneto. Lungo i canali e le sponde degli specchi lacustri è presente la tipica vegetazione palustre semisommersa, tra cui si possono ammirare anche in numerose e magnifiche ninfee.
L’oasi è frequentata da numerose specie di uccelli acquatici, che sono il vero elemento caratterizzante dell’ area lacustre. Durante alcuni periodi dell’anno si possono osservare anche le oche selvatiche, aironi e cicogne nere.
L’area è stata dotata di percorsi natura, di capanni per l osservazione dell’avifauna (birdwatching), di uno stagno didattico e di un centro visite, oltre che di un’ area picnic per l’accoglienza dei visitatori.
LE SORGENTI DI SANTA MARIA DEL MOLISE
LE CASCATE DEL VERRINO
Il torrente Verrino, nasce a 1200 metri ai limiti dell’abitato di Capracotta, presenta scenari e ambienti selvaggi che ne fanno un ecosistema raro.
Il fiume deve superare un dislivello di 330 metri in pochi chilometri, scorrendo tra pareti rocciose e formando delle bellissime cascate naturali e salti d’acqua. Nel Piano Paesaggistico l’area viene elencata fra gli elementi di valore eccezionale poiché “la presenza di salti d’acqua e di cascate naturali associate ad una fauna ed una flora pressoché intatte e incontaminate fanno della parte alta del fiume Verrino uno dei posti più belli e naturalmente conservati nell’ intera area”.
L’acqua limpidissima scorre immersa tra rocce e una vegetazione lussureggiante, tra pareti stillicidiose e sassi ricoperti da un soffice muschio che contribuiscono ad aumentare la particolare suggestione di un ambiente quasi eccezionale.
Alla ricchezza naturali si somma l’opera dell’uomo che qui ha costruito dei mulini, di cui uno conservato in buono stato e una centralina idroelettrica. Uno di questi mulini è ancora funzionante con un sistema di macine e magli azionati dalle acque del Verrino. Un vero percorso di archeologia industriale da non perdere Si tratta di un’area in cui l’aspetto selvaggio dei luoghi, i notevoli valori ambientali, i caratteri geologici, le testimonianze legate alla vita vissuta ne fanno un ambiente “unico assimilabile ad un monumento naturale, in cui non è stato modificato il rapporto uomo-natura”.